Forum Skylive

venerdì 22 marzo 2013

ROMA: riunione di coordinamento per lotta all’inquinamento luminoso.


Per tutti gli astrofili e non, di Roma e del Lazio:

Come avrai constatato "de visu" finora, l'inquinamento luminoso di Roma cresce ogni giorno di più, privandoci del diritto ad essere astrofili e di godere le meraviglie del cielo buio. 

Il cielo notturno di Roma é sempre più luminoso, le stelle visibili ad occhio nudo sono sempre meno e perfino la Polare comincia a diventare invisibile. Osservare il cielo notturno da Roma col telescopio o col binocolo é divenuto frustrante, altamente insoddisfacente e spesso letteralmente impossibile.

Inoltre, l'inquinamento luminoso provoca un maggior consumo di energia che grava sulle tasche di tutti noi e disperde inutilmente verso l'alto luce preziosa per la sicurezza pedonale e veicolare.

E' ora che gli astrofili facciano qualcosa contro questo stato di cose. Se non loro, chi? Se non ora, quando?

Questo forum astrofilo, il Forum Skylive-UAI_UAB, ha scelto di impegnarsi fattivamente in tal senso: insieme alla UAI, ai Telescopi Remoti Skylive ed al Gruppo Aastrofilo Hipparcos abbiamo indetto una riunione nella Capitale, a cui invitiamo tutti gli utenti di Roma e del Lazio.

Lo scopo é quello di cominciare ad interrogarsi su cosa é possibile fare in una metropoli con centinaia di migliaia di luci sbagliate, polverizzate su un territorio grande come le 9 principali città italiane. Come far mettere a norma qualche milione di lampioncini a globo, tubi a neon, fari e proiettori mal orientati, non schermati, inquinanti, spreca-energia e che soprattutto inviano la loro luce verso il cielo (e non dove serve, per terra!), spegnendo la meraviglia dell'Universo!

Il Forum Skylive-UAI-UAB t'invita pertanto a diventare un difensore del cielobuio. 

Vieni il 30 marzo a partire dalle ore 10,00 presso la sede del Gruppo Astrofili Hipparcos, in via Nomentana 175 (zona Porta Pia-Viale regina Margherita) - Roma

Allo scopo di predisporre un kit per i partecipanti alla riunione, ti prego cortesemente di confermare o meno la tua presenza.

Grazie e cieli Sereni

forum skylive-uai-uab"

Comunicato UAI

venerdì 15 marzo 2013

Foto C/2011 L4 PanSTARRS

Finalmente dopo svariate sere di brutto tempo, il cielo si è aperto ed è stato possibile vedere la cometa.

Le foto non sono eccezionali ma sono soddisfatto




Qui è molto debole ma si vede
Montalto Pavese ore 18:11 U.T.
2" a 100 ISO




Inizia a calare l'oscurità e la  L4 si vede meglio
Montalto Pavese ore 18:29 U.T.
4" a 100 ISO




Questa è la stessa immagine di prima, schiarita per evidenziare la cometa


Piccolo bagliore vicino al ramo, inizia ad essere troppo buio per la mia compatta





Con me ho portato anche il rifrattore e tra uno scatto e l'altro ho osservato la cometa a 24x, presenta un falso nucleo molto luminoso e leggermente ovalizzato, la coda è evidente ma non eccessivamente brillante, ad occhio ho stimato una lunghezza di poco più di un grado.

Per circa venti minuti è stato possibile osservarla ad occhio nudo.

Dopo molti giorni di maltempo e fallimenti la missione è conclusa

lunedì 11 marzo 2013

Le (mie) prime foto della Aerocometa PanSTARRS

Inaspettatamente il cielo si è aperto e come un falco sono salito in collina per cercare di vedere la cometa. 
Ed eccovi le foto, scattate con la mia fedele ed affidabile compatta!















Peccato che si tratta di un aereo in alta quota, poco male, ci riprovo alla prossima occassione

domenica 10 marzo 2013

Frosty Leo

Questo oggetto mi è stato segnalato da un amico: si tratta di una nebulosa proto-planetaria, sigla IRAS 09371+1212.
Frosty Leo è una stella che è entrata nel breve (astronomicamente) stadio di nebulosa proto-planetaria, cioè nelle ultime fasi della sua vita, quando vi è il passaggio da stella gigante a nana bianca. Le stelle, in questa fase, emettono una forte radiazione nell'infrarosso; infatti, la scoperta è abbastanza recente (nel 1987)  ed è stata effettuata dal satellite infrarossi IRAS. Le proto-planetarie  costituiscono un tipo particolare di nebulosa, si tratta della penultima fase evolutiva ad alta luminosità nel ciclo vitale delle stelle di massa intermedia.

Immagine del HST

La particolarità di questo oggetto, che esce dai soliti schemi  (niente Messier e NGC) è la possibilità di osservarlo con strumenti di dimensioni medio-piccole e, con un po' di fortuna, di riuscire a svelarne la natura non stellare; è anche un oggetto molto interessante da fotografare.


La notte del 3 marzo ho osservato la Frosty: si trova nella parte anteriore del Leone, nelle vicinanze di omicron leonis.
Il campo inquadrato nella mappa è quello di un classico cercatore 9x50  5°.

Vicino ad NGC 2958 si trovano quattro stelle a forma di rombo o meglio di aquilone; la nostra proto-planetaria è la quinta stella, che sembra formare la coda, ha una magnitudine di 9.8, quindi osservabile con piccoli strumenti.
Ecco come si presenta all'oculare a 255x con 0.32° inquadrati.

Nel 10 pollici sembra la stella più luminosa "dell'aquilone", mostra la sua natura non stellare quando la osservo in distolta, si accende di botto, la differenza è evidente.
La luminosità è uniforme e il bordo non è frastagliato, osservata a 255x con seeing appena sufficiente, è inutile salire con gli ingrandimenti, non potrei vedere di più.
Grazie alle precise mappe è stato semplice, sono arrivato in zona "aquilone" in 30 secondi con il cercatore, poi, direttamente con l'oculare da 255x, sono arrivato alla "Frosty".
Alla prima occasione di seeing buono tenterò ancora, spingendo con gli ingrandimenti e vediamo se riuscirò a vedere qualche dettaglio in più.


Per chi volesse approfondire l'argomento può andare su CDS Portal

Toccata e fuga

Visto che, per la luna di marzo, è previsto brutto tempo, prendo l'occasione al volo di una domenica di sereno (il giorno 3)  per osservare qualche ora. La luna sorge verso l'una e io il mattino dopo ho un appuntamento, quindi sarà una sessione osservativa breve, giusto per completare qualche oggetto di stagione della mia lista.
Purtroppo, arrivati sul posto (Cegni) le condizioni sono pessime; a causa della neve che si scioglie la postazione è nel fango, trovo uno spiazzo ancora decente, monto tutta la strumentazione ed attendo il calare delle tenebre.
Inizio con NGC 2613, ma noto che, vicino all'orizzonte, c'è foschia e non è ottimale per l'osservazione. Questo è un problema, perchè ho molti oggetti con declinazione negativa, anche di -30°.
Dopo qualche tempo passato a conversare con altri astrofili (con i soliti dobson da 400 e 600), la situazione migliora e riprovo:

NGC 2613 galassia spirale barrata nella Bussola, mag. 10.3 e dimensioni 7.1x1.6', a 255x dopo molta fatica riesco a vedere la galassia, ha una forma allungata e sottile, sembra "di taglio" (anche se in realtà non è proprio così), appare trasparente, la zona del nucleo è più visibile, ma nel complesso la definirei evanescente, certo le condizioni di osservazione non mi hanno aiutato a evidenziare più particolari.

NGC 2440 nebulosa planetaria nella Poppa, di mag. 11,5 e dimensioni 54x20", a 255x presenta una forma tondeggiante ed è molto luminosa, osservata in distolta aumenta notevolmente il suo volume, sembra di aggiungere un anello di luce.

Mi ero ripromesso di non osservare gli ammassi aperti quando salivo in quota, così da sfruttare la trasparenza per le galassie, ma ho fatto un'eccezione, ero in zona e ne ho approfittato per osservare...
NGC 2627 ammasso aperto nella Bussola, di mag. 8.4 e dimensioni di 11', a 255x ha una forma che mi ricorda il doppio del Perseo, presenta una piccola strisciolina scura senza stelle, che lo taglia in due (in porzioni 1/4 - 3/4), le stelle sono di magnitudine simile, la zona più grande è anche la più folta.

NGC 2974 galassia spirale nel Sestante, di mag. 10.9 e dimensioni 3.4x2.1', a 255x si vede un piccolo batuffolo di luce fioca, l'ho trovata facilmente solo grazie ad una stellina di campo che, in prospettiva, si trova sopra alla galassia, in distolta è leggermente più luminosa e si riesce a staccare il debole nucleo.

NGC 3079 galassia spirale barrata nell'Orsa Maggiore (piccola divagazione dal programma), mag. 10.9 e dimensioni 8.1x1.3', a 255x la trovo facilmente, vedo una forma molto allungata e sottile, di luminosità uniforme, non noto il nucleo, neanche in distolta.

NGC 3115 o C53 galassia ellittica nel Sestante, di mag. 8.9 e dimensioni 7.3x3.4', a 255x presenta un bulge gonfio e molto luminoso, l'alone è sottile e allungato, anch'esso luminoso, si indebolisce gradualmente andando verso l'esterno fino a svanire nel fondo cielo.

Ora provo un poker di galassie: NGC 3156-3166-3169 e la molto più difficile 3165:


NGC 3156 galassia spirale nel Sestante, di mag. 12.3 e dimensioni 1.2x1.9', a 255x è una macchia di forma circolare con i bordi irregolari, il nucleo è appena accennato.

NGC 3166 galassia spirale barrata nel Sestante, di mag. 10.4 e dimensioni 4.8x1.9', a 255x  il nucleo è luminoso e di forma arrotondata, in contrasto con l'alone sempre molto luminoso ma di forma ovale.

NGC 3169  galassia spirale nel Sestante, di mag. 10.2 e dimensioni 4.2x2.9', a 255x il nucleo è evidente e ben staccato dal fondo cielo, l'alone è più elusivo e tende a confondersi con il resto, ma osservando attentamente per qualche secondo si vede bene.

NGC 3165 galassia nel Sestante, di mag. 14.5 e dimensioni 1.2x0.6': come previsto l'oggetto si è rivelato ostico, la serata non ottimale e le dimensioni del mio strumento non mi hanno permesso di osservarla, devo annotarmi di riprovare in condizioni migliori di trasparenza e magari a quote più elevate.

NGC 3621 galassia spirale nell'Hidra, di mag. 9.7 e dimensioni 12.4x5.7', osservata a 255x, essendo ancora molto bassa sull'orizzonte, ci metto un po' a trovarla e, grazie alla mappe personalizzate che mi sono preparato, si vede anche se è molto debole, risulta trasparente, un fantasma che vaga nel buio.

NGC 3962 galassia ellittica nel Cratere, di mag. 10.7 e dimensioni 3.4x2.8', a 255x ha una forma tondeggiante non molto luminosa, ma si vede bene, non risaltano altri dettagli.

Ormai è quasi l'una e la Luna sta per sorgere, smonto tutto e questa volta vado direttamente a casa, mi sento ancora sveglio e pimpante (grazie ai caffè di Davide), saluto tutti e, cercando di sporcare il minimo indispensabile l'auto, faccio ritorno alla base.



P.S. Il fango era dappertutto e vedere l'auto in quello stato mi faceva rabbrividire, per non dire ... biiiip ... alle 7.00, stile "zombie", sono sceso a ripulirla, non potevo lasciarla in quelle condizioni.








domenica 3 marzo 2013

Il Trapezio di Orione (disegno)

Theta Orionis ovvero il trapezio di Orione:  la stella multipla più famosa del cielo, incastonata come un diamante al centro della nebulosa di Orione, da cui le varie componenti hanno preso vita.
Non si sa con precisione da quando sia in uso chiamare queste stelle "trapezio" (le stelle più brillanti ricordano la forma geometrica), facendo la cronologia degli eventi è presumibile dedurre dal XVIII secolo.
Le tre stelle più luminose furono viste per la prima volta da Giovanni Battista Hodierna, astronomo siciliano nel 1654. La stella numero quattro fu scoperta, nello stesso periodo e indipendentemente, da Jean Picard e Christiaan Huygens nel 1684.
Le quattro stelle più luminose verranno nominate con le lettere ABCD, in ordine di ascensione retta e non di magnitudine. La più brillante (C) è osservabile ad occhio nudo, mentre le altre tre (ABD) con piccoli strumenti; hanno una mag. da 5.1 a 7.9.
Il sistema è inoltre formato da altre cinque stelle:
La E - di mag. 11.1, scoperta da Friderich Wilhelm Struvenel nel 1826.
La F - di mag. 11.5, scoperta da Jhon Herschel nel 1832.
La G - di mag. 16, scoperta da Alvan Clark nel 1888 (scoperta con il rifrattore da una iarda del Lick Observatory).
La H - che a sua volta è una doppia ed è formata da: H di mag. 15 e H' di mag. 16, posta a circa 1,3", entrambe scoperte da Edward Emerson Barnard nel 1889.
La I  - di mag. 15.





A loro volta la A e la B sono stelle binarie ad eclissi; come possiamo notare il sistema si amplia, ma queste stelle non sono osservabili con strumenti ottici, è possibile scoprire la loro presenza solo osservando la curva di luce. La A ha un periodo di circa 65 giorni, variando la sua magnitudine da 6.73 a 7.65, la B ha un periodo molto più breve (6.4 giorni) e magnitudine tra 7.96 e 8.65. Delle stelle principali noi riusciamo a vedere solo il colore della stella C, le altre ci appaiono di colore neutro.
La distanza stimata del trapezio è di 1800 anni luce, se le misure fossero corrette i lati del trapezio sarebbero 4.800 - 7100 - 7200 - 10.500 UA (unità astronomiche). Una unità equivale alla distanza media Terra - Sole, ovvero 149 597 870 700 Km.
La luce delle quattro componenti principale è visibile ad occhio nudo, anche dai centri urbani, ma per poterle separare serve un piccolo strumento, mentre per poter discernere le stelle E e F serve uno strumento con diametro maggiore, minimo 200mm, inoltre è indispensabile una postazione osservativa con un ottimo seeing.


Le altre componenti del gruppo (G, H, H', I) sono troppo deboli per poter essere osservate in visuale con strumenti modesti. In fotografia la situazione è diversa, basta un set-up discreto per poter ottenere molto di più.
In questa foto si possono vedere tutte le componenti.

Foto di Mirco Di Paola, eseguita con EQ6 - C9 - ASI 120mm

Dagli studi effettuati pare che - probabilmente - il "trapezio" è in realtà il nucleo di un folto gruppo di stelle, destinato a diventare un "ammasso aperto", compatto e composto da molte stelle deboli. In un raggio di 5' ci sono circa 300 stelle più brillanti della diciassettesima magnitudine. Dal tasso di espansione e da altre misurazioni fatte dagli astronomi, pare che l'ammasso abbia pochi milioni di anni (in astronomia un tempo molto breve) e contenente stelle ancora in formazione; se i dati saranno confermati, diventerà l'ammasso più giovane conosciuto. Altro primato di questa minuscola zona del nostro universo.

Ecco la mia esperienza sul campo, con un dobson da 254mm ottenuta il 9-2-2012 a Cegni.

L'inizio della serata osservativa non è delle migliori (ma è previsto), c'è un passaggio di nuvole a banchi, che mi costringe ad alcune pause forzate. Scrutando il cielo nella speranza di vedere un miglioramento, noto un buco tra le nuvole e vedo brillare Theta Orionis, decido di fare un disegno del "Trapezio", prendo foglio e matita, che sono sempre con me quando vado a fare osservazione, ed inizio lo schizzo. Il seeing della serata è buono, direi 7-8/10, quindi mi sono permesso di spingere con gli ingrandimenti, chiedendo il massimo alla mia strumentazione - Hyperion da 3.5mm + barlow televue -  685x con 0.09° di campo reale inquadrato.
Nonostante il campo piccolo non ho particolari difficoltà (oltre alla mia scarsa tecnica di disegno) ad effettuare "il ritratto" di Theta Orionis. Il trapezio rimane nell'oculare il tempo sufficiente per osservare alcuni dettagli e riportarli su carta.
Oltre alle 4 componenti principali, la stella E è la più facile da vedere, appena metto l'occhio all'oculare la vedo distintamente, mentre separare la F è decisamente più difficile; in quei pochi attimi che l'aria è molto ferma, si stacca (di poco) dalla componente C, ma la maggior parte del tempo si vedono le due componenti unite, che però tradiscono la loro natura a causa della forma molto allungata.
Ho deciso di riportare su disegno entrambe le osservazioni.


Componenti C e F unite


Componenti C e F separate



Con la mia strumentazione non posso ottenere di più (come detto in precedenza), quindi mi ritengo soddisfatto; nel frattempo il cielo si è aperto e ritorno a dare la caccia alle meraviglie del cielo.