Durante tutto il giorno ci sono state molte velature, ma non potevamo rinunciare, con l'inverno che incombe, neve e ghiaccio non si faranno aspettare ancora per molto, si va e si incrocia le dita. Luogo prescelto per l'osservazione il parco astronomico del Brallo a 950m slm, ritrovo alle ore 17.30 in piazza del municipio al Brallo: puntuali come due svizzeri siamo arrivati a distanza di due minuti, saluti di rito e ci dirigiamo verso Colleri, dove è situato il parco. Lì dobbiamo incontrarci con l'Ing. Fabio Tagliani (di solito è lui che accoglie gli ospiti della struttura), che ci ha aperto gli ex spogliatoi del campo di calcio e la colonna della corrente elettrica. Anche se, per il momento, la struttura è ancora un po' spartana, avere quattro mura dove potersi cambiare e, nel caso, riposare dieci minuti a temperature più agevoli, fa sempre piacere; inoltre, Fabio ci ha spiegato le idee per migliorare la struttura, che una volta completata sarà una base logistica comodissima per poter osservare tutta la notte, anche nei periodi più freddi, anzi, soprattutto nei periodi più freddi.
Dopo una piacevole conversazione Fabio ci saluta, molto cortesemente si rende disponibile "di pronto intervento" per qualsiasi emergenza, anche nel cuore della notte: questo è un altro punto a favore del parco. Ormai sono le ore 18.30, la notte sta arrivando e le velature sono praticamente sparite; montiamo i dobson e accendiamo le ventole per mandarli prima in temperatura, nel frattempo ci vestiamo. Tornati sul campo finiamo i preparativi, io collimo i vari cercatori, tiro fuori atlanti e accessori vari, infine collimo lo strumento principale e si parte. Non avendo avuto molto tempo in settimana per preparare la sera vado "a braccio": per completare ufficialmente tutti i Messier mi mancano undici oggetti ... vediamo cosa riesco a fare.
Sono le ore 19.40, la temperatura è fresca ma non proibitiva e, sorprendentemente, non vi è traccia di umidità, dopo un'ora il tubo - la cui parte in metallo, normalmente con l'umidità gronda - è perfettamente asciutto. Parto subito con M15, globulare nel Pegaso, si mostra molto grande e luminoso, ha un nucleo molto concentrato, risolto bene tranne la parte più centrale.
Si passa a M2, altro globulare, questa volta nell'Acquario, molto denso e grande; anche in questo caso non sono riuscito a risolverlo completamente.
Per questi due globulari ho utilizzato 200x-255x, la visione migliore è stata a 255x. Poi, finchè era ancora abbastanza alta nel cielo, volevo rivedere NGC 6960 la "Velo" e NGC 7000 la "Nord America" nel Cigno e provare il filtro O-III appena acquistato. In realtà sarebbe stato il momento giusto per mangiare, però la voglia di rivedere queste nebulose è più forte, prendo lo zoom Baader e mentre muovo la ghiera sento qualcosa che non mi convince, riprovo e.......tragedia! Ghiera bloccata e zoom inutilizzabile (con tutte le seccature annesse, spedirlo in assistenza, attendere almeno un mese e più per riaverlo, per fortuna è ancora in garanzia). E' già la seconda volta che si blocca e mi preoccupa un po', da una parte per le scocciature e dall'altra per i costi, la garanzia non dura in eterno.....vedrò di indagare.
Sono sconfortato, per non dire arrabbiato o peggio, cerco di rilassarmi e non rovinarmi la serata appena iniziata; per fortuna viene in mio soccorso Mirco, che avendo un parco oculari abbondante mi presta il 14mm dell'explore scientific da 82°, veramente bello e ben corretto, quasi fino ai bordi. Con me porto sempre i due oculari che danno in dotazione al telescopio, un 25mm e un 10mm plossl, che non mi fanno impazzire, ma questo è quello che ho a disposizione. Puntiamo entrambi la Velo, si vede già senza filtro, ma con l'O-III è un'altra cosa, molto bella e dettagliata, meno spettacolare di due mesi fa all'Armà ma molto bella, vado a vederla anche nel dobson di Mirco, un GSO da 12 e noto subito la differenza, alcune piccole sfumature sono più evidenti e contrastate, poi passo alla Nord America ma rimango deluso, si vede debolissima, quasi impercettibile, anche nel 12", una bella differenza rispetto alla volta scorsa, credo sia dovuto a due fattori: noi non siamo ancora adattati bene al buio e non è una serata eccezzionale (poi confermato dalle letture SQM della stazione del parco, che è arrivata a 21 scarsi contro i 21.3-21.5 che spesso misura)... per consolarci da questa delusione facciamo una pausa per cenare e rilassarci.
Dopo un'abbondante cena a base di pizza mi dedico a Giove, ormai vicino al meridiano. Grazie al meticoloso allineamento del cercatore, ad inizio serata lo trovo già nell'oculare a 255x, si vedono chiaramente le due bande equatoriali, non è presente la GMR, si notano invece molto bene due piccole (si fa per dire ... saranno grandi quasi come la terra), macchie rosso scuro nella banda equatoriale settentrionale (quella leggermente più piccola), nei momenti di calma si vedono bene anche le due bande temperate settentrionali, mentre nell'emisfero sud si nota una parte leggermente più scura, ma niente dettagli; visto che già così "ballava" abbastanza, non ho spinto oltre gli ingrandimenti e comunque la visione mi soddisfaceva......
Non è stato proprio corretto guardare una planetaria (M76) dopo essere stato abbagliato da Giove (magari qualche ammasso aperto era meglio, ma al momento mi è venuto così), la little Dumbbell, planetaria molto bella, si vedono chiaramente le due estremità di gas arrotondate con diverse sfumature in chiaro-scuro, monto il filtro O-III e debbo dire la visione non è migliorata molto, comunque già senza il filtro è uno spettacolo.
Oltre a noi al parco c'è anche un altro astrofilo, che ci ha presentato Fabio appena arrivati: Riccardo, se non ricordo male. Non so esattamente perchè, ma ho capito che faceva foto e quindi ci siamo messi distanti per non disturbare lui e per non essere abbagliati dal pc; però mi sembrava scortese non andare a scambiare due parole ... arrivati a circa 10 metri da lui vedo già la sagoma inconfondibile di un bel dobson da 16", altro che foto, galassiette a tutto andare! Peccato per questo equivoco, a saperlo facevamo gruppo, ormai siamo piazzati e non si torna indietro, comunque approfittiamo del 16" per guardarci M1. Parlando del doppio del Perseo Riccardo ci dice che, guardandolo con un rifrattore a grande campo, si nota una catena di stelle che porta ad un altro ammasso aperto molto bello. Naturalmente, appena tornato in postazione gli do una sbirciatina, l'altro ammasso è stock 2, già osservato questa estate ma non avevo notato il collegamento con "il doppio": la visione più bella di tutto l'insieme l'ho avuta nel cercatore, che inquadra 5° di campo e permette di vederli tutti e due con questa catenella di stelle che sembra collegarli.
Punto lo sguardo verso sud e vedo...Orione; M42 merita sempre uno sguardo, sempre stupenda, si vedevano tantissime sfumature, una visione tridimensionale, il filtro O-III spegneva alcune zone e ne accendeva altre, con qualsiasi strumento/accessorio si guardi è sempre bellissima, il trapezio era netto, aumentando gli ingrandimenti ho visto la quinta componente e intuito la sesta.
Noto la testa della balena, quindi.... M77, che si trova a circa un grado dalla stella delta di circa m. 4.05; si vede bene il nucleo luminoso circondato da un alone diffuso, a meno di un grado, vicino a due stelle luminose che facilitano molto la ricerca, si trova NGC 1055, galassia di taglio di m.10.60, si vede la sua forma allungata e sottile, ma non percepisco particolari. Esagero e provo NGC 1072, ultima componente di questo terzetto e anche quella più difficile di m.14, le stelle di campo mi dicono che sono nella posizione giusta ma non vedo niente, provo a stare due minuti all'oculare ma niente, provo il classico colpetto al tubo ma anche così niente, la trasparenza del cielo non è il massimo e questo è un oggetto troppo al limite per il mio strumento. Nel frattempo chiedo a Mirco cosa sta osservando e, per la serie "telepatici", mi dice che osservava galassiette due gradi più a ovest.
Punto lo sguardo verso sud e vedo...Orione; M42 merita sempre uno sguardo, sempre stupenda, si vedevano tantissime sfumature, una visione tridimensionale, il filtro O-III spegneva alcune zone e ne accendeva altre, con qualsiasi strumento/accessorio si guardi è sempre bellissima, il trapezio era netto, aumentando gli ingrandimenti ho visto la quinta componente e intuito la sesta.
Noto la testa della balena, quindi.... M77, che si trova a circa un grado dalla stella delta di circa m. 4.05; si vede bene il nucleo luminoso circondato da un alone diffuso, a meno di un grado, vicino a due stelle luminose che facilitano molto la ricerca, si trova NGC 1055, galassia di taglio di m.10.60, si vede la sua forma allungata e sottile, ma non percepisco particolari. Esagero e provo NGC 1072, ultima componente di questo terzetto e anche quella più difficile di m.14, le stelle di campo mi dicono che sono nella posizione giusta ma non vedo niente, provo a stare due minuti all'oculare ma niente, provo il classico colpetto al tubo ma anche così niente, la trasparenza del cielo non è il massimo e questo è un oggetto troppo al limite per il mio strumento. Nel frattempo chiedo a Mirco cosa sta osservando e, per la serie "telepatici", mi dice che osservava galassiette due gradi più a ovest.
Intanto, senza che ce ne siamo accorti si è fatta mezzanotte, il freddo inizia a farsi sentire e quindi passo alla giacca più pesante; nel frattempo, il mio compare è andato alla colonnina della corrente elettrica vicino alle cupole (stando attento a non rovinare qualche ripresa) per "scaldare gli scaldotti", nel tragitto passa vicino al boschetto, da dove provengono suoni "sinistri"; arrivato alle cupole, all'improvviso quella di Marco Angy fa un movimento secco e rumoroso, Mirco si è leggermente strizzato, quando è tornato mi ha raccontato l'accaduto e ci siamo fatti una risata, comunque gli "scaldotti" sono stati utilissimi, 20 minuti di calore che, a fine novembre, non guasta mai.
Salgono i Gemelli, con M35 uno dei miei ammassi aperti preferiti, grande, ricco di stelle e molto luminoso, cosa si può pretendere di più. Al suo fianco NGC 2158, un altro ammasso, che a bassi ingrandimenti da la sensazione di una nebulosa, solo sui 200x si capisce la sua natura. Spostandosi di un grado ci sono altri due deboli ammassi aperti, IC 2156 e IC 2157, mentre a due gradi da NGG 2158 (5' d'arco) si trova NGC 2159, leggermente più grande (7' d'arco) e più luminoso, gradevole a 200x.
Salgono i Gemelli, con M35 uno dei miei ammassi aperti preferiti, grande, ricco di stelle e molto luminoso, cosa si può pretendere di più. Al suo fianco NGC 2158, un altro ammasso, che a bassi ingrandimenti da la sensazione di una nebulosa, solo sui 200x si capisce la sua natura. Spostandosi di un grado ci sono altri due deboli ammassi aperti, IC 2156 e IC 2157, mentre a due gradi da NGG 2158 (5' d'arco) si trova NGC 2159, leggermente più grande (7' d'arco) e più luminoso, gradevole a 200x.
Tra un osservazione e l'altra ci scappa qualche bicchiere di thè caldo e del croccante emiliano gentilmente offerto.
Si riparte! Ad occhio nudo si vede benissimo M44 nel Cancro, ma oggi sono interessato a M67, che si trova a circa due gradi da Acubens, la stella alfa di m. 4.5: ricerca facile e veloce, l'ammasso è denso e presenta una fascia di stelle più deboli, che danno l'illusione di dividerlo in due parti a circa 3/4.
Ormai sono quasi le ore 2.00 e le velature iniziano a farsi notare, disturbando le nostre osservazioni. Passo a M79, globulare nella costellazione della Lepre, che rimane sempre abbastanza basso, quando passa in meridiano è appena sopra i 20°, risolto nella parte periferica, non è particolarmente grande e luminoso.
M41, ammasso aperto nel Cane Maggiore, molto grande, ricco di stelle blu e luminose, sono stato 5 minuti a contemplarlo, poi, passo ad altri due ammassi, entrambi nella Poppa, M47, ammasso di una trentina di stelle luminose, principalmente blu, a poco più di un grado si trova M46, qualche stella in più però meno luminose, al suo interno si trova la planetaria NGC 2438, si nota la sua forma sferica con il bordo leggermente più scuro, sembra galleggiare dentro alle stelle, per chi non l'avesse mai visto merita uno sguardo al più presto. Poi, passo a M48, vicino alla testa dell'Idra, non è molto luminoso ed è composto da circa una trentina di stelle. Noto sulla cartina che, vicino alla stella zeta Mon, si trova la planetaria Abell 25 di m. 15.4, a 255x con filtro O-III noto una debolissima nebulosità e niente più.
L'orologio segna le ore 3.00 e le velature si fanno persistenti. A questo punto ci sediamo su una panchina ad ammirare il cielo, bisognerebbe soffermarsi più spesso ad ammirarlo con i nostri occhi e imparare bene forma e posizione delle costellazioni, cercare di individuare le stelle più deboli - normalmente poco visibili - e osservare anche quelle costellazioni con stelle praticamente invisibili da luoghi abitati- Mi viene da fare una piccola riflessione: capita sempre più sovente di leggere di persone che si comprano uno strumento da 1000-2000 € e poi, se gli si chiede quali costellazioni si trovano prima e dopo il Leone (tanto per citarne una), non lo sanno .... spesso finiscono, poco tempo dopo, con l'abbandonare tutto, perchè rimangono delusi o non sanno cosa guardare. Questo è un approccio che non mi trova d'accordo, l'astronomia non è un hobby, una passione da "tutto e subito"! Io trovo che sia molto bello coltivarla con il tempo, crescendo lentamente e gustandosi ogni dettaglio che questo splendido mondo ci offre.
Dopo una ventina di minuti decidiamo di smontare l'attrezzatura, ma non prima di aver guardato il tripletto del Leone (M65, M66, Ngc 3628) e l'accoppiata nell'Orsa (M81 e M82) sempre bellissime.
Ora si smonta sul serio, metto tutto in auto e mi appresto (munito di piumino) a qualche ora di sonno. Saluto Mirco (cosi, quando ci svegliamo, ognuno di noi parte senza disturbare l'altro), ci metto un po' a scaldarmi, ma alla fine la stanchezza prevale. Al mio risveglio mi accorgo che sono rimasto "solo", Mirco è già sulla strada del ritorno, mi alzo, faccio colazione con thè caldo (questo termos lo adoro, dopo 18 ore le bevande sono ancora calde) e due snack (al cocco e al cioccolato) avanzati dalla nottata, nel frattempo scaldo il motore e soprattutto l'abitacolo dell'auto, vado all'interno della struttura per cambiarmi e tornare in jeans, maglioncino e scarpe da ginnastica. Il viaggio di ritorno è stato veloce, grazie alla luce del sole e al traffico praticamente inesistente.
Arrivo a casa per le ore 8.30, butto la macchina nel box (scaricherò tutto più tardi), mia moglie e il piccolo Leonardo stanno ancora dormendo, quindi decido di dargli il buon giorno con una bella colazione (ma si...facciamo il bis!). Nel frattempo do uno sguardo al forum e aggiorno velocemente il post sulla nottata (mi hanno fatto notare che erano le ore 8.44), la colazione è pronta. Vado a dare il buongiorno alla mia famiglia.
Conclusioni: la serata è stata positiva, nonostante qualche inconveniente, uno su tutti lo zoom Baader che ora è già in assistenza per trovare una soluzione definitiva (per fortuna è ancora in garanzia); non è possibile averlo bloccato una volta all'anno, vediamo come si evolve, non è escluso di farlo sostituire ...
La compagnia è stata ottima, mentre il cielo non ha dato il meglio di sè, ma comunque è stato più che sufficiente, però dal Brallo pretendo di più (verrò a riscuotere, sicuramente in primavera, magari anche prima ...).
Nel mio piccolo ho cercato di dare qualche dritta a Mirco sull'utilizzo del dobson (che ha preso da pochi mesi), ho provato a spiegargli la mia logica nella ricerca degli oggetti e l'utilizzo dell'atlante, abbiamo fatto una prova pratica su M31, che poi naturalmente ci siamo gustati nel 12" insieme alle sue compagne M32 e M110.
A causa delle velature non ho potuto osservare M93 nella Poppa, mentre per M68 è ancora presto, si trova nella coda dell'Idra verso la costellazione del Corvo e, avendo una declinazione negativa (-26°), è meglio osservarlo quando passerà in meridiano e quindi dovrò apettare almeno fino a febbraio, meglio marzo. Da undici oggetti mancanti di inizio serata sono arrivato a -2; ormai conclusa la prima tappa del mio percorso osservativo (il catalogo di Messier), mi posso dedicare agli oggetti del catalogo di Caldwell, come linea guida per preparare la serata, inoltre devo testare bene un programma osservativo di un altro astrofilo, che ho trovato in rete e che sembra interessante, se risco ad adattarlo alle mie esigenze e mantiene le aspettative che mi sono fatto, ho già il programma fatto per i prossimi anni, il tempo necessarrio di prendere un 16" e ricominciare dall'inizio ... eh eh eh!!!
Si riparte! Ad occhio nudo si vede benissimo M44 nel Cancro, ma oggi sono interessato a M67, che si trova a circa due gradi da Acubens, la stella alfa di m. 4.5: ricerca facile e veloce, l'ammasso è denso e presenta una fascia di stelle più deboli, che danno l'illusione di dividerlo in due parti a circa 3/4.
Ormai sono quasi le ore 2.00 e le velature iniziano a farsi notare, disturbando le nostre osservazioni. Passo a M79, globulare nella costellazione della Lepre, che rimane sempre abbastanza basso, quando passa in meridiano è appena sopra i 20°, risolto nella parte periferica, non è particolarmente grande e luminoso.
M41, ammasso aperto nel Cane Maggiore, molto grande, ricco di stelle blu e luminose, sono stato 5 minuti a contemplarlo, poi, passo ad altri due ammassi, entrambi nella Poppa, M47, ammasso di una trentina di stelle luminose, principalmente blu, a poco più di un grado si trova M46, qualche stella in più però meno luminose, al suo interno si trova la planetaria NGC 2438, si nota la sua forma sferica con il bordo leggermente più scuro, sembra galleggiare dentro alle stelle, per chi non l'avesse mai visto merita uno sguardo al più presto. Poi, passo a M48, vicino alla testa dell'Idra, non è molto luminoso ed è composto da circa una trentina di stelle. Noto sulla cartina che, vicino alla stella zeta Mon, si trova la planetaria Abell 25 di m. 15.4, a 255x con filtro O-III noto una debolissima nebulosità e niente più.
L'orologio segna le ore 3.00 e le velature si fanno persistenti. A questo punto ci sediamo su una panchina ad ammirare il cielo, bisognerebbe soffermarsi più spesso ad ammirarlo con i nostri occhi e imparare bene forma e posizione delle costellazioni, cercare di individuare le stelle più deboli - normalmente poco visibili - e osservare anche quelle costellazioni con stelle praticamente invisibili da luoghi abitati- Mi viene da fare una piccola riflessione: capita sempre più sovente di leggere di persone che si comprano uno strumento da 1000-2000 € e poi, se gli si chiede quali costellazioni si trovano prima e dopo il Leone (tanto per citarne una), non lo sanno .... spesso finiscono, poco tempo dopo, con l'abbandonare tutto, perchè rimangono delusi o non sanno cosa guardare. Questo è un approccio che non mi trova d'accordo, l'astronomia non è un hobby, una passione da "tutto e subito"! Io trovo che sia molto bello coltivarla con il tempo, crescendo lentamente e gustandosi ogni dettaglio che questo splendido mondo ci offre.
Dopo una ventina di minuti decidiamo di smontare l'attrezzatura, ma non prima di aver guardato il tripletto del Leone (M65, M66, Ngc 3628) e l'accoppiata nell'Orsa (M81 e M82) sempre bellissime.
Ora si smonta sul serio, metto tutto in auto e mi appresto (munito di piumino) a qualche ora di sonno. Saluto Mirco (cosi, quando ci svegliamo, ognuno di noi parte senza disturbare l'altro), ci metto un po' a scaldarmi, ma alla fine la stanchezza prevale. Al mio risveglio mi accorgo che sono rimasto "solo", Mirco è già sulla strada del ritorno, mi alzo, faccio colazione con thè caldo (questo termos lo adoro, dopo 18 ore le bevande sono ancora calde) e due snack (al cocco e al cioccolato) avanzati dalla nottata, nel frattempo scaldo il motore e soprattutto l'abitacolo dell'auto, vado all'interno della struttura per cambiarmi e tornare in jeans, maglioncino e scarpe da ginnastica. Il viaggio di ritorno è stato veloce, grazie alla luce del sole e al traffico praticamente inesistente.
Arrivo a casa per le ore 8.30, butto la macchina nel box (scaricherò tutto più tardi), mia moglie e il piccolo Leonardo stanno ancora dormendo, quindi decido di dargli il buon giorno con una bella colazione (ma si...facciamo il bis!). Nel frattempo do uno sguardo al forum e aggiorno velocemente il post sulla nottata (mi hanno fatto notare che erano le ore 8.44), la colazione è pronta. Vado a dare il buongiorno alla mia famiglia.
Conclusioni: la serata è stata positiva, nonostante qualche inconveniente, uno su tutti lo zoom Baader che ora è già in assistenza per trovare una soluzione definitiva (per fortuna è ancora in garanzia); non è possibile averlo bloccato una volta all'anno, vediamo come si evolve, non è escluso di farlo sostituire ...
La compagnia è stata ottima, mentre il cielo non ha dato il meglio di sè, ma comunque è stato più che sufficiente, però dal Brallo pretendo di più (verrò a riscuotere, sicuramente in primavera, magari anche prima ...).
Nel mio piccolo ho cercato di dare qualche dritta a Mirco sull'utilizzo del dobson (che ha preso da pochi mesi), ho provato a spiegargli la mia logica nella ricerca degli oggetti e l'utilizzo dell'atlante, abbiamo fatto una prova pratica su M31, che poi naturalmente ci siamo gustati nel 12" insieme alle sue compagne M32 e M110.
A causa delle velature non ho potuto osservare M93 nella Poppa, mentre per M68 è ancora presto, si trova nella coda dell'Idra verso la costellazione del Corvo e, avendo una declinazione negativa (-26°), è meglio osservarlo quando passerà in meridiano e quindi dovrò apettare almeno fino a febbraio, meglio marzo. Da undici oggetti mancanti di inizio serata sono arrivato a -2; ormai conclusa la prima tappa del mio percorso osservativo (il catalogo di Messier), mi posso dedicare agli oggetti del catalogo di Caldwell, come linea guida per preparare la serata, inoltre devo testare bene un programma osservativo di un altro astrofilo, che ho trovato in rete e che sembra interessante, se risco ad adattarlo alle mie esigenze e mantiene le aspettative che mi sono fatto, ho già il programma fatto per i prossimi anni, il tempo necessarrio di prendere un 16" e ricominciare dall'inizio ... eh eh eh!!!
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