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domenica 3 marzo 2013

Il Trapezio di Orione (disegno)

Theta Orionis ovvero il trapezio di Orione:  la stella multipla più famosa del cielo, incastonata come un diamante al centro della nebulosa di Orione, da cui le varie componenti hanno preso vita.
Non si sa con precisione da quando sia in uso chiamare queste stelle "trapezio" (le stelle più brillanti ricordano la forma geometrica), facendo la cronologia degli eventi è presumibile dedurre dal XVIII secolo.
Le tre stelle più luminose furono viste per la prima volta da Giovanni Battista Hodierna, astronomo siciliano nel 1654. La stella numero quattro fu scoperta, nello stesso periodo e indipendentemente, da Jean Picard e Christiaan Huygens nel 1684.
Le quattro stelle più luminose verranno nominate con le lettere ABCD, in ordine di ascensione retta e non di magnitudine. La più brillante (C) è osservabile ad occhio nudo, mentre le altre tre (ABD) con piccoli strumenti; hanno una mag. da 5.1 a 7.9.
Il sistema è inoltre formato da altre cinque stelle:
La E - di mag. 11.1, scoperta da Friderich Wilhelm Struvenel nel 1826.
La F - di mag. 11.5, scoperta da Jhon Herschel nel 1832.
La G - di mag. 16, scoperta da Alvan Clark nel 1888 (scoperta con il rifrattore da una iarda del Lick Observatory).
La H - che a sua volta è una doppia ed è formata da: H di mag. 15 e H' di mag. 16, posta a circa 1,3", entrambe scoperte da Edward Emerson Barnard nel 1889.
La I  - di mag. 15.





A loro volta la A e la B sono stelle binarie ad eclissi; come possiamo notare il sistema si amplia, ma queste stelle non sono osservabili con strumenti ottici, è possibile scoprire la loro presenza solo osservando la curva di luce. La A ha un periodo di circa 65 giorni, variando la sua magnitudine da 6.73 a 7.65, la B ha un periodo molto più breve (6.4 giorni) e magnitudine tra 7.96 e 8.65. Delle stelle principali noi riusciamo a vedere solo il colore della stella C, le altre ci appaiono di colore neutro.
La distanza stimata del trapezio è di 1800 anni luce, se le misure fossero corrette i lati del trapezio sarebbero 4.800 - 7100 - 7200 - 10.500 UA (unità astronomiche). Una unità equivale alla distanza media Terra - Sole, ovvero 149 597 870 700 Km.
La luce delle quattro componenti principale è visibile ad occhio nudo, anche dai centri urbani, ma per poterle separare serve un piccolo strumento, mentre per poter discernere le stelle E e F serve uno strumento con diametro maggiore, minimo 200mm, inoltre è indispensabile una postazione osservativa con un ottimo seeing.


Le altre componenti del gruppo (G, H, H', I) sono troppo deboli per poter essere osservate in visuale con strumenti modesti. In fotografia la situazione è diversa, basta un set-up discreto per poter ottenere molto di più.
In questa foto si possono vedere tutte le componenti.

Foto di Mirco Di Paola, eseguita con EQ6 - C9 - ASI 120mm

Dagli studi effettuati pare che - probabilmente - il "trapezio" è in realtà il nucleo di un folto gruppo di stelle, destinato a diventare un "ammasso aperto", compatto e composto da molte stelle deboli. In un raggio di 5' ci sono circa 300 stelle più brillanti della diciassettesima magnitudine. Dal tasso di espansione e da altre misurazioni fatte dagli astronomi, pare che l'ammasso abbia pochi milioni di anni (in astronomia un tempo molto breve) e contenente stelle ancora in formazione; se i dati saranno confermati, diventerà l'ammasso più giovane conosciuto. Altro primato di questa minuscola zona del nostro universo.

Ecco la mia esperienza sul campo, con un dobson da 254mm ottenuta il 9-2-2012 a Cegni.

L'inizio della serata osservativa non è delle migliori (ma è previsto), c'è un passaggio di nuvole a banchi, che mi costringe ad alcune pause forzate. Scrutando il cielo nella speranza di vedere un miglioramento, noto un buco tra le nuvole e vedo brillare Theta Orionis, decido di fare un disegno del "Trapezio", prendo foglio e matita, che sono sempre con me quando vado a fare osservazione, ed inizio lo schizzo. Il seeing della serata è buono, direi 7-8/10, quindi mi sono permesso di spingere con gli ingrandimenti, chiedendo il massimo alla mia strumentazione - Hyperion da 3.5mm + barlow televue -  685x con 0.09° di campo reale inquadrato.
Nonostante il campo piccolo non ho particolari difficoltà (oltre alla mia scarsa tecnica di disegno) ad effettuare "il ritratto" di Theta Orionis. Il trapezio rimane nell'oculare il tempo sufficiente per osservare alcuni dettagli e riportarli su carta.
Oltre alle 4 componenti principali, la stella E è la più facile da vedere, appena metto l'occhio all'oculare la vedo distintamente, mentre separare la F è decisamente più difficile; in quei pochi attimi che l'aria è molto ferma, si stacca (di poco) dalla componente C, ma la maggior parte del tempo si vedono le due componenti unite, che però tradiscono la loro natura a causa della forma molto allungata.
Ho deciso di riportare su disegno entrambe le osservazioni.


Componenti C e F unite


Componenti C e F separate



Con la mia strumentazione non posso ottenere di più (come detto in precedenza), quindi mi ritengo soddisfatto; nel frattempo il cielo si è aperto e ritorno a dare la caccia alle meraviglie del cielo.





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