Più che altre volte la scelta della postazione era molto importante; in giornata, infatti, prima di noi sono passate delle mucche a pasteggiare e come, si può immaginare, hanno lasciato parecchi "ricordini". Finchè c'è la luce del sole è facile aggirare il problema, ma col calare delle tenebre tutto si complica.
La compagnia è piacevole e l'attesa del buio passa in un attimo, tra due chiacchiere, un caffè (gentilmente offerto da Paolo) e due taralli made in puglia (offerti da Davide), è giunto il momento di rifinire la collimazione. Io temevo il vento, ma il vero problema è l'umidità, è schizzata in breve a valori sopra al 90%, per poi raggiungere il 99%; gli strumenti "grondano", non mi è mai capitato di vederne così tanta, le mie uniche armi sono: paraluce sul telescopio e i tappi sugli oculari.
Inizio con un globulare nel Delfino, NGC 7006, Magnitudine 10.6, osservata con lo zoom della Baader a 150x,si vede una macchia tondeggiante ben visibile, ma non molto luminosa, dopo trenta secondi o più mi sembra di scorgere il nucleo poco più luminoso.
Una rapida occhiata a M57 nella Lira e poi NGC 6826 la Blinking, planetaria nel Cigno di Magnitudine 8.8, osservata a 255 con l'Explore Scientific da 4.7, all'inizio faccio fatica a trovare le stelle di riferimento, mi sembrano tutte deboli e difficili da scorgere, anche se, guardando l'atlante, dovrebbero essere decisamente più luminose ... e in effetti è così, appena ho pulito la lente del cercatore completamente appannata. In breve la trovo, è un faro bellissimo, si vede la stellina centrale circondata da un piccolo alone luminoso ed uno più grande appena percettibile, ma appena si sposta lo sguardo e si osserva con la visione distolta si accenta tutta, merita il suo nome, un oggetto da non perdere.
NGC 7293 la Helix di Magnitudine 7.3, mi ha colpito subito per le sue dimensioni, molto grande, di forma tondeggiante, mostra una parte molto più scura nel centro, mentre l'anello esterno mostra delle zone leggermente più luminose; ho provato ad osservarla con il filtro O-III, è sicuramente più contrastata, ma nel complesso più evanescente, preferisco la visione senza filtro, ho provato vari ingrandimenti e il miglior compromesso l'ho trovato intorno ai 100x.
Sono già le 0.00 e le osservazioni procedono lente a causa dell'umidità, ho dovuto per ben due volte "asciugare" il secondario (grazie al provvidenziale phon di Davide) e diverse volte cercatore e oculari; ad altri le cose non andavano meglio, Giovanni ha ceduto all'umidità, che gli ha permesso di riprendere praticamente nulla, mi spiace molto, fare tanta strada, avere a disposizione un cielo così bello e portare a casa nulla se non litri d'acqua è deludente e scoraggiante, comunque non è stato l'unico, chiunque sprovvisto di fasce anti condensa è andato in crisi.
Ritornando alle osservazioni proseguo con NGC 7000 la "nord america", utilizzo il 38mm 70°circa 33x e più di 2° inquadrati, con il filtro O-III gentilmente prestato da Davide (come farei senza.....) è meravigliosa come sempre, nitida e contrastata, il golfo del messico è scolpito, si possono vedere le diverse sfumature. Naturalmente non poteva mancare l'osservazione di IC5067-70 "la Pellicano", si nota subito la differenza, molto meno luminosa ma chiaramente visibile, anche in questo caso i bordi sono ben delineati e presenta diverse sfumature, è sicuramente la miglior visione che ho avuto di questo oggetto, tutto ciò ha reso possibile la visione ben delineata della nebulosa oscura, che separa la Nord America e la Pellicano, la LDN 935.
Poi sono passato ad uno dei miei oggetti preferiti: "la Velo". Stesso set-up della Nord America, ho spazzolato dalla est (NGC 6992-6995) alla ovest (NGC 6960), entrambe molto dettagliate con un'infinità di particolari e deboli sfumature, sono rimasto a girare li sopra 20/30 minuti, per la prima volta ho visto anche la parte più centrale della nebulosa, il "Pickering's Triangular Wisp", più debole del resto ma si riesce a vedere in visione diretta, si fa sempre più evanescente spostandosi verso 52Cyg fino a scomparire del tutto, in visione distolta si nota anche NGC 6979.
Osservata anche con il 16" di Davide, che dire.....impressionante! Una vera visione 3D!
L'umidità di inizio serata è rientrata a livelli accettabili, lentamente gli strumenti si stanno asciugando, gli oculari non si appannano più, ma molti strumenti ormai sono inservibili e qualche astrofilo smonta tutto e se ne va ... il problema è come: 30 minuti di luci bianche che girano vicino a noi, anche se non sono puntate direttamente nella nostra direzione ci fanno perdere parte dell'adattamento al buio, se non tutto, e ci costringono ad una pausa forzata. Si fanno tanti sacrifici economici e non per poter osservare da luoghi bui e vedere tutto vanificato a causa del menefreghismo di alcuni è sconfortante, per fortuna sono la minoranza.
La stanchezza inizia a farsi sentire, ma resisto e vado avanti ancora un po'.
Dopo le visione delle precedenti nebulose, provo NGC 6888 "La Crescent": anche in questo caso la nebulosa si vede chiaramente, molto evidente la sua forma a falce, si notano irregolarità nel bordo interno e la luminosità non è uniforme; è stata la mia prima osservazione di questa nebulosa e debbo dire che ne sono molto soddisfatto.
Davide molto gentilmente mi presta per un po' il suo Nagler da 22mm e lo provo per bene:
NGC 247 galassia nello Scultore Mag. 8.9, si vede una macchia molto allungata, leggermente più luminosa da un lato, ma non si vede il nucleo centrale;
NGC 253 altra galassia nello scultore Mag 7.1 "il dollaro d'argento", si presenta di dimensioni notevoli e molto luminosa, non si riesce a vedere il nucleo, mentre si notano irregolarità nella luminosità in diverse zone, la sua declinazione così bassa (-25°) non le rende giustizia;
NGC 288 ammasso globulare Mag8.1, a bassi ingrandimenti è già parzialmente risolto, dovrei cambiare e spingere di più, ma sono talmente assuefatto al Nagler che non riesco a toglierlo.
Poi provo a puntare M31, visione bellissima, riesco a vedere una parte periferica, che dalla bassa collina non si vede mai, riesce quasi a inglobare M32, nel campo dell'oculare si vede anche M110, un quadro da incorniciare. Vuoi non buttare l'occhio su M42? Stupenda come sempre, anzi di più.
Piccola considerazione sul Nagler da 22mm type 4; è la prima volta che provo un oculare di questo livello sul mio strumento, devo dire che è eccezionale, non trovo aggettivi più adatti, passando dallo zoom della Baader a questo ho la sensazione di passare ad immagini in HD, trasparente, contrastato, nitido. Il prezzo non è proprio accessibile, ma per la mia esigua esperienza posso dire che li vale tutti.
Sono le quattro e sono veramente stanco, ma prima di andare a riposarmi voglio osservare Giove, il seeing è buono, l'immagine è ferma per molti secondi ed escono dei dettagli mai visti prima, la divisione delle bande è netta, si vedono benissimo la banda settentrionale divisa in due e tante piccole sfumature vicino ai poli, per abbellire il tutto si può osservare l'ombra di Io (credo) sulla superficie del pianeta, osservazione fatta con l'Explore scientific da 4.7 82° a 255x.
Dopo venti minuti di goduria cedo, saluto tutti (Davide, Paolo, Luigi), al risveglio ognuno per i fatti suoi.
Durante la serata ho osservato anche un ammasso di Palomar, precisamente il 13 nella costellazione del Pegaso, oggetto difficilissimo anche con un diametro di 400mm; all'inizio non lo vedevo, poi continuando ad osservare e sapendo dove, lentamente ha iniziato a notarsi: si vedeva una irregolarità tondeggiante nel fondo cielo, ma che fatica, poi anche qualche galassia di 13, 14 e anche 15 magnitudine, a volte evidenti, a volte molto elusive, ma con una cartina accurata e qualche ottimo consiglio le ho viste, anzi osservate, perché oltre alla soddisfazione di averle viste è stato anche un buon esercizio per imparare sempre più ad "osservare".
Verso le 8 mi sveglio e, con il tepore dei raggi del sole che mi scaldano il viso, decido di alzarmi; la temperatura è di circa 15°, che per me è l'ideale. Nel prato siamo rimasti in 4: io, Davide e altri due astrofili che sono pronti per partire. Mentre inizio a caricare in macchina la strumentazione che ho lasciato fuori durante la notte, sento i muggiti che si avvicinano, le "padrone" del prato stanno arrivando. Nel giro di pochi minuti si sono ammassate vicino al recinto elettrificato una trentina di mucche, quella che sembra la "capo branco" ha uno sguardo poco rassicurante ed emette dei muggiti ancor meno rassicuranti. Ora so che sono animali mansueti, ma se ci vedono come intrusi nel loro territorio non so come possono reagire, basta poco per creare un bel danno alla macchina ... comunque poco importa, sono dall'altra parte ... o no! Butto l'occhio sul passaggio e noto che il nostro allevatore ha lasciato aperto il recinto, nello stesso istante la "capo branco" si muove verso l'uscita, sempre con sguardo minaccioso, con tutte le intenzioni di prendere possesso del "pratone". A questo punto non mi resta che svegliare Davide, che ha ancora all'aria aperta la base con lo specchio e altro: busso al finestrino, lui apre un occhio, mi fa un cenno di saluto e torna a nanna, insisto e lui fa un cenno più deciso, come dire "si, si, ti ho visto, ciao, alla prossima" e richiude di nuovo gli occhi, al terzo tentativo riesco a farlo guardare dal finestrino e, parafrasando una nota pubblicità, "vedere la faccia di Davide in quel momento non ha prezzo"! Schizza fuori dalla macchina all'istante in protezione dello specchio e in qualche modo riusciamo ad uscirne senza graffi ... vita da astrofilo!
Ormai sfrattati dal "branco", scendiamo in quel di Varzi a fare colazione, ancora due battute e si torna a casa da una notte di fine estate all'Armà.
"Il Branco"
Dove poco prima c'erano le nostre auto.
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